Modena, una fantastica scoperta

Cosa visitare a Modena? Scopri una città ideale per passare un weekend
La Torre Ghirlandina, simbolo di Modena, che svetta tra le vie del centro

Recentemente ho avuto la fortuna di visitare Modena e ho scoperto una meravigliosa città che mi ha ricordato per tanti versi la mia Bergamo, anche se esteticamente opposte (Modena difatti è tutta piatta); entrambe però si trovano all’ombra di una grande città turistica – rispettivamente Milano e Bologna – e vicine a mete balneari quali i laghi lombardi e la Riviera Romagnola: per questo milioni di persone ci transitano vicino in autostrada e pochissime si fermano a visitarle. Ti spiego però è un errore, mostrandoti cosa visitare in un weekend nella città emiliana.

Assolutamente da non perdere:

  • il Duomo e la Ghirlandina
  • le vie color pastello
  • la strepitosa cucina emiliana
  • il cuore rombante di Modena: i motori
  • la tranquillità e i campi dorati attorno la città
  • le meraviglie della provincia: castelli, ville e Maranello

Cosa vedere a Modena

Arrivare in città

Uscito dall’autostrada e presa la strada per la città, subito una cosa salta all’occhio: rispetto alla mia Lombardia dove gli spazi sono limitati e da decenni le costruzioni spuntano come funghi le une attaccate alle altre, qui di terreni ce ne sono a profusione e gli edifici sono molto distanziati, conservando molti alberi e prati attorno; per questo i quartieri residenziali che fanno da corona alla città sono il regno della tranquillità (perfino in un weekend caotico), anche grazie ai campi dorati rimasti qua e là. Una tranquillità felice, fatta di giardini pubblici, l’edicola all’angolo dove scambiare due chiacchiere, gente serena. Nulla a che fare con il caos della vicina e formicolante Bologna.
Io continuo ad addentrarmi all’interno per raggiungere il centro storico, che salta facilmente all’occhio da una mappa di Modena: è un pentagono di chiara impronta medievale con case compatte e strade raggomitolate tra loro, che si discosta nettamente dalle strade lineari dei dintorni. Le due parti sono divise da una circonvallazione interna a doppio senso dove è facile trovare parcheggio a pagamento; io voglio risparmiare anche quei due soldi e posteggio in una delle stradine residenziali poco più all’esterno.
Modena è una città di media grandezza, ma il modo migliore per girarla è a piedi, perché in 15 minuti si può passare da una parte all’altra del centro; insomma, tutti i punti di interesse sono raggruppati e facilmente raggiungibili. Altro mezzo perfetto per muoversi è la biciclettaqui usatissima – come si può apprezzare immediatamente passeggiando tra le vie. Vie che sono delle bomboniere dai colori pastello che mi sono sbizzarrito a fotografare: colori caldi delle case che vanno dal rosso al giallo e contrastano con le imposte grigio chiaro, regalando un fascino fantastico e delicato.

Le 10 cose da vedere a Modena

Il cuore di Modena

La Cattedrale è assolutamente da visitare in un weekend a Modena
La facciata del Duomo appare all’improvviso da via Sant’Eufemia

Camminando arrivo nel cuore della città: Piazza Grande con la magnifica cattedrale al suo centro, meravigliosa da tutti e 4 i lati. È un capolavoro dell’arte romanica patrimonio Unesco e simbolo della città; iniziata alla fine dell’XI secolo, la cattedrale poté ospitare già nel 1106 le spoglie del patrono San Geminiano grazie al magistrale lavoro dell’architetto Lanfranco e dello scultore Wiligelmo. Le particolarità legate al Duomo sono 2: innanzitutto fu voluto dai cittadini modenesi in un momento di vuoto di potere (senza vescovo e con papato e impero che si contendevano la città), cosa assolutamente inedita; in secondo luogo fu realizzato fuori dalle mura romane e per questo spostò il baricentro cittadino della vecchia Mutina, sfruttandone pietre la costruzione (cosa consueta nel medioevo, si pensi al Colosseo spogliato dai Romani). Quello che vediamo ora è un edificio modificato più volte nel corso dei secoli, innanzitutto dai maestri campionesi (provenienti da Campione d’Italia) che per 3 secoli decorarono l’esterno e l’interno e realizzarono il primo livello della meravigliosa Ghirlandina, il campanile/torre civica (anche questo assolutamente inedito) che svetta sui tetti rossi della città e si vede perfino dall’autostrada. Amando le viste dall’alto non mi faccio pregare e ci salgo immediatamente: purtroppo si può arrivare solo fino al primo livello, dove ci sono delle grate (vincolate dai beni culturali) fastidiose per scattare fotografie;  la vista però è splendida e merita certamente la salita. La Cattedrale invece è bellissima fuori quanto dentro: l’opera scultorea è eccezionale ed è praticamente una Bibbia illustrata in pietra, da ammirare e rimirare nei dettagli.
Con il biglietto unico per la Ghirlandina è compreso pure il Palazzo Comunale ed il museo del Duomo con i suoi tesori, posto lì accanto: tra lapidi antiche e corredi liturgici, un giro l’ho fatto volentieri.

Dove mangiare a Modena

Pranzare in Emilia

Cosa bisogna provare a Modena? Certamente i primi della cucina emiliana: tortelli, lasagne, gnocchi
Il tris di primi ordinato Da Enzo

Si è fatta però ora di pranzo e non esiste luogo come l’Emilia per un amante dei primi piatti come me. Anche Modena è conosciuta per la sua cucina e quindi cerco una trattoria che faccia al caso mio: Da Enzo è perfetto! Quando ho addentato il primo tortello del tris di primi che ho ordinato con l’esplosione di sapori mi è venuta la pelle d’oca dalla gioia. Lo ammetto, mi sono emozionato! Le forchettate si sono susseguite lente per cercare di assaporarle il più possibile (e perché le porzioni sono sempre troppo minute per me); una macedonia con gelato suggella un pasto indimenticabile.

 

Le tradizioni di Modena

L'aceto balsamico tradizionale è uno dei prodotti da provare a Modena
L’aceto balsamico tradizionale, prodotto di cui i Modenesi vanno orgogliosi

Torno felice tra le vie di Modena e continuo a visitare la città; già che sono nella parte nord del centro raggiungo il vecchio Palazzo Ducale (ora accademia militare) che appare bellissimo sotto i porticati della via di fronte, tra i tavolini di un bar. Il vecchio palazzo degli Estensi è splendido e imponente: peccato solo che non abbia prenotato per visitarlo! Mi accontento dei giardini ducali che ci sono dietro, anche se deludenti: pochi fiori, aiuole non curate ed un solo punto fotografico decente. Non importa, ora mi dirigo al Palazzo comunale, come detto incluso nel biglietto per la Ghirlandina; prima visito l’Acetaia comunale nel sottotetto, dove un esperto mi spiega con trasporto come viene prodotto l’aceto balsamico tradizionale. È un processo lungo e complicatissimo: ci vogliono almeno 12 anni (ma meglio ancora 25) e una batteria di 5 o 9 botti di legno di varia grandezza in cui il mosto va lasciato fermentare d’estate per poi in inverno travasarne la quantità assorbita dalla botte/evaporata dalla botte leggermente più grande accanto, che a sua volta avrà subito lo stesso fenomeno; per colmare l’ultima si utilizza mosto fresco. Così facendo la botte più piccola diventa quella più preziosa, l’unica che produrrà l’aceto balsamico tradizionale. A completare il tutto non poteva esserci che un assaggio dell’aceto: quello invecchiato di 12 anni è parecchio “acetato”, ma come aveva detto l’esperto quello di 25 è delicato, vellutato!  Con in bocca quel particolare sapore, scendo le scale e visito il Palazzo Comunale, con i suoi meravigliosi affreschi, soffitti in legno dorato passando accanto a impiegati e zigzagando tra invitati ad un matrimonio con lo sposo coi capelli verdi (giuro che ero sobrio!). C’è pure chi mi guarda male perché mi sdraio per fotografare meglio il soffitto! Un po’ di pulizia extra ai pavimenti non fa male 😉

Cosa visitare a Modena

Gran finale di giornata

La Cattedrale e la Ghirlandina sono assolutamente da visitare a Modena
La Cattedrale e la torre Ghirlandina, splendide al tramonto viste da Piazza Grande

Tornando tra le vie, mi godo la città girovagando un po’ a zonzo per il centro. Ci sarebbe ancora molto da vedere, ma la chiesa di Sant’Agostino con le tombe dei duchi è chiusa a causa del terremoto di pochi anni fa, la chiesa di San Pietro rimane dall’altra parte della città, mentre sono stanco per le splendide Gallerie Estensi e quindi riposo un po’ soffermandomi nel lapidario. Si è fatto tardi e il sole comincia a calare: mi dirigo verso Piazza Grande ad osservare i raggi obliqui accarezzare il Duomo ed esaltarne le forme, cambiando sfumature ogni 5 minuti anche grazie a delle candide nuvolette che si sono formate; la Ghirlandina, più alta, rimane alla luce più a lungo, ma poi pure lei saluta controvoglia il sole.
È ora di cena e nonostante qualche difficoltà a trovare un posto libero, alla fine un ristorante di solo pesce mi accoglie: al Ristorante Aurora ordino spaghetti allo scoglio e il mio palato si esalta per il gusto intenso e vivo dei frutti di mare, mentre la pasta si scioglie in bocca. Tutto è freschissimo ed evitando il congelamento il sapore è eccellente! Un po’ di polipo con patate come secondo fresco completa la mia cena: sono soddisfattissimo: sembrava di mangiare in riva al mare! Un’altra passeggiata tra le vie del centro illuminate a led e poi via verso la macchina: domani mi aspetta un’altra giornata intensa!

 

Paesi che vai, usanza che trovi

Il risveglio pigro per via delle fatiche di ieri è spazzato via pensando a cosa mi aspetta: l’adrenalina sale e mi preparo veloce. Oggi evito il centro: Modena Nord. Trovo parcheggio tra le vie e cerco un bar per fare colazione; è domenica e con mia grande sorpresa fatico a trovarne uno aperto! Vicino al museo Maserati uno apre alle 10: mi tocca aspettare mezz’ora! Per fortuna la barista mi fa entrare prima, spiegandomi che è normale che i bar rimangano chiusi la domenica; io le dico che dalle mie parti la colazione al bar di domenica è un rito irrinunciabile! Comunque le brioches appena sfornate sono la fine del mondo!!

 

Dove la passione ebbe inizio

Il Museo Enzo Ferrari a Modena è una delle attrazioni principali di Modena
Un istante del video che celebra la vita e i successi di Enzo Ferrari

Esco e giro l’angolo: la mia destinazione è vicina. Scorgo copertura di un edificio giallo canarino che somiglia al cofano di una vettura: questo è il Museo Enzo Ferrari di Modena! È di recente apertura, per cui tutto è scintillante e in ordine. Qui il mitico Enzo Ferrari è nato e cresciuto, perché c’era l’officina del padre come recita l’insegna dipinta sull’edificio: “officina meccanica Alfredo Ferrari“. La casa ora ospita un’esposizione di motori – la vera passione del Drake – mentre l’edificio a forma di cofano, molto più grande, è uno scrigno di tesori: un salone immenso racchiude una ventina di Ferrari, dai primi esemplari alle ultime supercar stradali fiammanti della casa del cavallino rampante, di tutti i colori e forme. Ci sono pure le mitiche Testarossa, F40 e F50: sono cresciuto con i loro modellini facendole “sgommare” per casa e imitando il rumore con la bocca! Wroooom…. quanti ricordi!
Il momento di massima emozione però è quando improvvisamente calano le luci e viene proiettato gigante sulla parete un meraviglioso video con la storia di Ferrari, dalle sue avventure da pilota alla carriera da patron di scuderia dell’Alfa Romeo, fino alla fondazione della propria casa e della mitica Scuderia Ferrari; i filmati, i suoni, le vecchie interviste proiettate sono intrise di passione e gloria, intervallate da canzoni da danno un grande trasporto: quando è partita “Vincerò” cantata da Pavarotti devo dire che mi sono emozionato tantissimo! Sarò mica uno dalla lacrima facile?!

Visitare il Museo Enzo Ferrari a Modena

Red Passion

Per gli amanti dei motori il Museo Ferrari di Maranello da vedere assolutamente
La meravigliosa sala delle vetture di F1 del Museo Ferrari di Maranello

Mi ricompongo perché la giornata è ancora lunga: riprendo la macchina e vado in campagna. Ad una ventina di km seguendo la SS12 c’è l’altrettanto mitica Maranello, dove tutto profuma di Ferrari: per entrare nel paese c’è sulla destra la fabbrica, poi un cavallino rampante in un’aiuola… e molto altro! La mia destinazione è il Museo Ferrari, incluso nel biglietto collettivo, luogo imperdibile per ogni ferrarista (e non solo). Anche i tanti turisti (soprattutto stranieri) la pensano come me. All’ingresso una Ferrari F1 è appesa al muro, come fosse un quadro. Beh, in effetti è un’opera d’arte!
Il museo, oltre a dare la possibilità di provare il simulatore per testare una F1, illustra i passaggi con cui viene realizzata una Ferrari, dalla realizzazione dei modelli in legno ai telai; a contornare il tutto le frasi motivazionali e ispiratrici di Enzo Ferrari. La sala principe è quella dedicata ai modelli di F1, praticamente uno per decennio, dove domina il rosso Ferrari delle macchine di Graham Hill, di Lauda, di Prost, di Schumacher o del mito Villeneuve, il preferito di mio zio; scatto una foto e gliela mando subito! Non sono mai stato in un posto così: si può nettamente percepire la gloria e la passione da farmi venire la pelle d’oca! In un angolo ci sono i trofei delle vittorie dei GP, mentre nella vetrina sottostante i modellini di tutte le vetture di F1 e una galleria dedicata ai 9 piloti campioni del mondo col Cavallino Rampante, da Ascari a Schumacher e Raikkonen, l’ultimo della serie (speriamo per poco).
La parte finale del museo ospita qualche altra F1 recente e i modelli stradali, che ho già visto bene a Modena; un dipendente della Ferrari che spiega con molta gentilezza e disponibilità qualche aneddoto legato al mondo Ferrari: ad esempio mi dice che i modelli esposti sono praticamente tutti di privati, perché Ferrari vendeva auto per poter correre (e non il contrario come succede solitamente) e quindi non ha mai tenuto i vecchi modelli ma li ha sempre rivenduti per poter sviluppare le nuove vetture; succede attualmente anche alle F1 degli anni passati, che vengono messe tutte all’asta! Poi mi ha spiegato come avviene la vendita delle Ferrari: non sono per tutti! Non per il prezzo – come penserai – ma perché ci sono liste selezionatissime di clienti e l’ultimo modello di supercar lo possono comprare solo quelli che hanno già comprato un super modello negli ultimi 10 anni, che però a sua volta era acquistabile solo se si era preso una Ferrari nei 20 anni prima… Insomma, i nuovi ricchi come gli sceicchi non le possono prendere e si devono accontentare dei modelli base, ovvero robaccia 😉  Io penso che mi accontenterei volentieri anche del modello più scarso che c’è! Ultimo aneddoto, bisbigliato con grande orgoglio, riguarda chi ultimamente ha comprato una Ferrari: Rosberg e… Hamilton, arcirivale rosso in F1, che quindi è dovuto venire a Maranello perché una Ferrari non si compra online, bisogna venire di persona a scegliere gli interni; peccato che non ci siano prove fotografiche!

 

Arte a trompe l’oeil

Il Palazzo Ducale di Sassuolo è da vedere quando si visita Modena
Uno dei bellissimi soffitti del Palazzo Ducale di Sassuolo dipinti con l’illusione trompe l’oeil

Anche se sono quasi le 15:00 devo mangiare e ho grande fame; mi fermo quindi in un bar appena fuori dal museo. Non sarà granché, lo so, ma ho troppa fame! Le lasagne sono scaldate, ma mangiare con 5-6 Ferrari attorno, pronte per un test drive, non è da tutti i giorni!
Io però ho altro per la testa e prendo la strada per Sassuolo, a pochi km, fermandomi nella piazza principale dove c’è un grande parcheggio. Prendendo la via sulla destra ci si trova davanti al gioiello di Sassuolo, il Palazzo Ducale. Chiamato anche “La Delizia Estense“, è una sfarzosa dimora estiva fatta realizzare da Francesco I d’Este per sfuggire al caldo estivo di Modena, da pochi decenni capitale del ducato. Entrando non si può nemmeno immaginare che sia stato un castello medievale trasformato: il cortile esterno che ti abbraccia, il suo scalone e le sale ti portano in un capolavoro barocco che lascia a bocca aperta. La cosa più bella è che gli ambienti sono stati pensati per le decorazioni, quindi architettura e pittura si integrano perfettamente e creano degli effetti trompe l’oeil eccezionali, bellissimi da vedere e da fotografare perché l’illusione sembra reale: Jean Boulanger, pittore di corte, si è proprio superato! Queste sale e saloni sono una meraviglia, uno più bello dell’altro! Mi è piaciuta meno invece la parte denominata “monochromatich light” dove agli stucchi si alternano tele monocromatiche contemporanee (ma ognuno ha i suoi gusti).

Ci sarebbe molto altro da vedere nei dintorni, con paesi e castelli bellissimi meritevoli di una visita, ma si è fatto tardi e devo rientrare dopo questo intenso weekend. Prendo l’autostrada sfiorando i campi dorati che lambiscono le strade e mi accompagnano per un po’. Un altro segno della tranquillità che regala Modena, che contrasta con il rombo dei motori, il chiacchiericcio di Piazza Grande e dei ristoranti, ma si fonde perfettamente come il grana sulla pasta. Grazie Modena, a presto!

 

Ecco altre foto di questo weekend:

I campi di grano attorno a Modena sono bellissimi da fotografare durante un'escursione
I campi dorati che circondano Modena e le regalano un’atmosfera bucolica
Il palazzo ducale estense di Modena è una delle attrazioni più belle della città
Il bellissimo Palazzo Ducale Estense che appare dalle arcate e i tavolini della Caffetteria Giusti
Un leone stiloforo scolpito dai maestri campionesi nella Cattedrale di Modena
Uno dei leoni stilofori del portale sud della Cattedrale di Modena
Visitare il palazzo ducale di Modena e i suoi soffitti dipinti
Uno dei soffitti dipinti e dorati del Palazzo Comunale di Modena
Il panorama più bello di Modena si vede dalla Ghirlandina
La meravigliosa vista dalla Ghirlandina sopra i tetti di Modena verso il Palazzo Ducale
Un angolo del lapidario estense
Un angolo del lapidario estense
A Modena è da visitare il Museo Enzo Ferrari con le sue vetture
Le favolose supercar Ferrari esposte nel salone del Museo Enzo Ferrari di Modena
Un dettaglio del cofano di una Ferrari esposta al Museo di Modena: ovviamente rosso Ferrari
Un dettaglio del cofano di una Ferrari esposta al Museo di Modena: ovviamente rosso Ferrari!
Il dipendente Ferrari snocciola ai turisti i suoi aneddoti "rossi"
Il dipendente Ferrari snocciola ai turisti i suoi aneddoti “rossi”
Cosa visitare a Sassuolo? Il Palazzo Ducale
Un altro soffitto con l’illusione ottica del Palazzo Ducale di Sassuolo